Curare in famiglia

Prevenire inappetenza – consigli pratici

Nell’esperienza che ho avuto con mio padre, due sono i concetti fondamentali sui quali mi sono basato, per conservare l’interesse per il cibo e la voglia di mangiare:
SENSIBILITA’ DEL PALATO e SOSTENIBILITA’ DEL REGIME DIETETICO.

Il mantenimento (e il recupero) della sensibilità del suo palato è stato fondamentale. Due sono in genere gli ostacoli che si presentano, uno è dato dall’assunzione quotidiana dei molti farmaci tipica dell’anziano che riducono forse detta sensibilità, e l’altro è in genere dato da un problerma che riguarda la popolazione tutta, indipendentemente dall’età. Vale a dire un’alimentazione ormai basata su cibo industriale (in due parole, ‘impacchettato e pronto’ dal supermercato, ovvero ‘processed food’), con carichi notevoli di sodio e zuccheri in tutti i prodotti, tendenti a desensibilizzare il palato, rendendo incapaci di riconoscere ed apprezzare i sapori e gli aromi più veri, delicati e naturali.
In questo quadro, qualsiasi raccomandazione circa il consumo di frutta verdura o di cibi sani e naturali, risulterà vana, in quanto detti alimenti saranno percepiti come insipidi, data la dipendenza del palato da cibo non-sano che è tanto più forte quanto maggiore e prolungato è il consumo di quel cibo. Occorrerebbero quindi, non tanto generiche raccomandazioni da parte dei medici, ma l’intervento di dietologi in grado di fornire percorsi e tabelle di alimentazione ben specifiche a seconda delle problematiche del singolo.

La SENSIBILITA’ DEL PALATO quindi, per saper riconoscere il sottile sapore o aroma di un cibo sano e preferirlo al cibo industriale, non-sano con i suoi carichi notevoli di sodio, zuccheri, sciroppi e additivi vari, la cui assunzione non solo è dannosa per qualsiasi regime dietetico previsto per gli anziani, ma per la popolazione tutta (una popolazione che ingrassa a dismisura, nonostante palestre e attività fisica, patologie come il diabete che arrivano sempre più in anticipo, ne sono la prova).
Una migliorata sensibilità del palato ha fatto si che i vari regimi dietetici entrassero a senza traumi (senza provocare inappetenza e disaffezione per il cibo) nelle abitudini alimentari quotidiane di mio padre.
Questa è la SOSTENIBILITA’ necessaria affinchè ogni regime dietetico consigliato dalle strutture mediche si trasformi concretamente, nelle case, in alimentazione reale con la quale nutrire l’anziano.

Il rapporto con il cibo, è stato nel nostro caso perfetto, direi di più, una scoperta continua su come poteva trasformarsi in una vera terapia, e la sostenibilità, vista sia nel senso della sua molto gradita alimentazione quotidiana orispettosa delle direttive mediche e sia nel senso di facilità nella preparazione del cibo.

Alcuni consigli pratici derivanti da questa esperienza preziosissima.

1) Limitare al massimo, l’acquisto e la preparazione di cibo processato industrialmente (cibo impacchettato e pronto).
Per conservare la sensibilità del palato, questo è fondamentale!
Quello che acquistavo di processato industrialmente per lui (ma che faccio ora anche per me), si limitava a: pasta, qualche confezione di passata di pomodoro, qualche pesce surgelato, zucchero, latte e qualche latticino molto light tipo ricotta, tè, caffè, tutti alimenti comunque dove minimo è l’impatto del processo industriale. Poi il resto si può fare tutto a casa, da yogurt, succhi, lievitati e anche pasta ecc…. Non c’è tempo per farlo, non ci sono gli strumenti? L’ignoranza (e quella dell’era Facebook è decisamente la più difficile da combattere) è il vero problema!!! In realtà la tecnologia e la possibilità di informarsi (che non significa giocare con i social) oggi rende estremamente semplice acculturarsi sul tema e acquisire le capacità minime per produrre molto del cibo a casa, risparmiando tempo (si avete letto bene!) rispetto a quello speso per acquistare, spacchettare, conservare e smaltire (come rifiuti, quindi inquinare), mangiando sano, ma sopratutto un cibo più saporito e naturalmente con riflessi positivi sul budget. Quindi in sintesi: dotarsi di molta tecnologia e informazione.
2) Cucinare cercando di usare uno o pochissimi ingredienti fondamentali.
Ricorrendo a spezie e tecniche di cottura diverse per differenziare il gusto e costruire sapori nuovi, ma non utilizzare molti ingredienti. In sintesi, non fare intrugli (oggi invece trend predominante, basta dare un’occhiata al mare magnum delle ricette postate in internet); questi sono il nemico principale della sensibilità del palato.
3) Collegato con il punto 2 visto sopra, allargare il più possibile le competenze anche aprendo ad altre culture culinarie (un utlizzo più diffuso di spezie come insaporitori è un esempio). Questo consentirà di allargare la varietà dei sapori e delle pietanze che si è in grado di produrre, tenendo sempre vivo l’interesse della persona anziana per il cibo. Questo è particolarmente vero per gli anziani, quando, nell’osservanza di certi regimi dietetici, sono costretti a fare a meno di certi ingredienti, il che porta a ridurre drasticamente la varietà di pietanze per loro disponibili traducendosi in una monotonia alimentare che prelude alla disaffezione per il cibo.
4) Usare la bilancia pesa alimenti
Si, non se ne può fare a meno. Quando si è sottoposti a regimi dietetici specifici, il pizzico in più o in meno, che non si vede ad occhio, fa la differenza. Settanta grammi di pasta non sono distinguibili ad occhio nudo da ottanta e men che meno da settantacinque, ma per mio padre questo significava aver la glicemia sopra la range consentita. E posso fare mille altri esempi. In qualsiasi patologia, essere fuori la range consigliata dai medici quotidianamente porta poi a cronicizzare il problema e a conseguenze serie.
5) Attenersi ai limiti di quantità previsti dalle direttive mediche per certi ingredienti (ovviamente tenendo fuori dalla dieta quelli vietati dalle stesse direttive).
Se il medico non scende nei dettagli fornendo tabelle specifiche (lasciando la famiglia a stime in cucina che sono fallimentari), ci sono online tabelle elaborate dal ministero della salute circa i valori nutrizionali per ogni ingrediente.

Ripeto infine, pur con tutti i limiti previsti da direttive mediche e diete specifiche, si riesce sempre a preparare pasti gradevoli che tengano vivo l’interesse per il cibo della persona anziana. Basta munirsi di tecnologia e tanta informazione (quella giusta naturalmente).