Formarsi la famiglia, per la maggioranza dei giovani a quei tempi, sia uomini che donne, era l’obiettivo della vita, aveva la priorità su qualsiasi altra cosa o progetto di vita, sopratutto se residenti in aree rurali.
E nessun altro programma, di lavoro, carriera o altro poteva distogliere anche un giovane come lui, dall’obiettivo fondamentale e prioritario di farsi una famiglia.
E il matrimonio è arrivato e con esso due figli.
Circa il matrimonio, ho sempre sentito ripetere a mio padre le parole “nelle faccende relative al mio lavoro mia moglie non è mai entrata, ma senza il suo contributo, posso dire, e proprio relativamente al mio lavoro, che io non avrei mai potuto fare nulla”.
Per la gestione della famiglia,
sia per ciò che riguardava l’educazione e la cura dei figli, sia la pianificazione e gestione del budget, aveva lasciato tutto in mano a nostra madre. Proprio per questo, con le sue parole forse intendeva dire che, quando una moglie ti risolve o tiene lontano ogni problema relativamente alla gestione della famiglia, tu hai la serenità per fare nella tua vita professionale tutte le scelte migliori e raggiungere qualsiasi traguardo.
Mia madre ci ha lasciato improvvisamente un brutto giorno di ottobre di qualche anno fa, all’età di 84 anni, mentre era ancora in perfetta salute e conservava ancora tutte le energie fisiche e mentali.
E’ accaduto poco dopo il delicato intervento al cuore che nostro padre aveva subito.
Dovergli comunicare la notizia della tragedia, per noi figli è stato il compito più difficile della nostra vita. Una sensazione che spero di non dover mai più provare. E’ stato come comunicare ad un bambino la notizia della morte della madre.