Cesare nasce nel’26, secondo di quattro figli (due fratelli e due sorelle) in un villaggio rurale, (se così si può chiamare, molto comune a quei tempi nelle aree rurali, una chiesa circondata da alcune case di contadini e una villa padronale) Barcaccia, a due km dal paese e attuale sede municipale, Valfabbrica*, da una famiglia di contadini.
Valfabbrica è un piccolo comune situato in una valle, lungo il fiume Chiascio, oggi crocevia di destinazioni turistiche molto importanti, ed essa stessa destinazione turistica di un qualche rilievo storico e paesaggistico, a 20 km da Perugia e 15 da Assisi, poco più da Gubbio. Un posto comunque incantevole lungo il fiume Chiascio.
A quei tempi un casolare tipico, come quello dove è nato Cesare, ospitava famiglie numerose, non intese come i nuclei familiari attuali, ma allargate, e ovviamente, per famiglia allargata, si intendeva un concetto completamente differente da quello usato ai giorni di oggi, anzi, forse, con un significato addirittura diametralmente opposto. Allargata, significava semplicemente che, più fratelli e forse anche cugini, con le proprie famiglie, rimaste fedeli all’origine e quindi non mutate nel tempo (qui la differ. fondam. con la famiglia allargata di oggi) vivevano nello stesso casolare e erano dediti alla stessa attività, la coltivazione dello stesso fondo, più spesso che non, come mezzadri (ved. Mezzadria).
I casolari, e di conseguenza le famiglie che vi abitavano, venivano ribattezzate secondo un’usanza di allora, per molto tempo in voga nelle campagne, che voleva i soprannomi, o una sorta di nickname per l’intera famiglia, molto spesso derivanti dalla località di provenienza o da chissà cos’altro, si sostituisse ai cognomi. Per cui, più che con il cognome Grasselli, la famiglia era conosciuta con il nickname ‘Cainuti’. E’ probabile che (la fonte deve ancora sottostare a ulteriori verifiche) il nickname derivasse dal Veneziano Ca’-i-Nuti, cioè casa dei Nuti, visto che il loro casolare si presume fosse stato anticamente abitato da una famiglia Veneziana in esilio (fenomeno comune a quel tempo da queste parti, altri casolari o località presero il nome da questi, es. Ca’ Mazzetto ed altri).
La seconda guerra mondiale risparmia Cesare, visto che era nato nel ’26 (arrivato diciannovenne solo nel’45 alla fine del conflitto), ma non il fratello maggiore, Giuseppe (classe ’24), che viene arruolato e parte per il fronte. Le difficoltà in famiglia aumentano quando, Cesare, come molti altri della sua leva, ancora troppo giovani per essere chiamati alle armi, sono però costretti a prestare opera per le truppe tedesche (senza retribuzione ovviamente:)).
Tuttavia la guerra finisce prima ancora che arrivi l’obbligo di arruolarsi per la sua leva, così sarà libero da impegni bellici e, meglio di ogni altra cosa, potrà riabbracciare il fratello, tornato sano e salvo, dopo un periodo di prigionia con gli Americani.
*Nel 1926 comunque, Barcaccia apparteneva al comune di Gubbio, solo successivamente sarebbe stata incorporata in quello di Valfabbrica